Inventato nel 2004, il “facekini” ha lo scopo di proteggere dalle malattie della pelle ed evitare l’abbronzatura.
Il caldo torrido non è solo un problema del nostro territorio. Anche in Cina la colonnina di mercurio ha superato i 35 gradi, con la temperatura del terreno che arriva a registrare fino a 80 gradi. Se cappelli e ventilatori però non bastano, a proteggersi dai raggi solari ci pensa il “facekini”: il costume facciale contro il caldo torrido.
La moda dei facekini
In Cina tornano di moda i facekini, maschere che coprono interamente il viso con soltanto fori per gli occhi e il naso. Di fronte a temperature record, queste maschere facciali stanno spopolando non solo come costume per i bagnanti al mare, ma anche per chi visita i siti artistici delle città.
Il boom delle vendite di questa maschera viene visto come visto come un segnale del ritorno alla normalità dopo la fine delle restrizioni da pandemia. Come conferma un commerciante del posto infatti, “rispetto a prima della pandemia, quest’anno è molto, molto meglio degli anni precedenti. Il volume delle vendite è decisamente aumentato”.
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— Koko HAYASHI (@kokohayashi) July 16, 2023
Come e perché si usa?
Inventato nel 2004 dalla designer Zhang Shifan, da allora il facekini ha periodicamente attirato l’attenzione a livello internazionale. Oltre alla protezione dai raggi UV, questa maschera mira anche alla protezione dalle punture di medusa, presenti soprattutto nelle acque vicino alle coste del Mar Giallo.
Il facekini si usa soprattutto al mare, spesso utilizzato insieme a costumi da bagno che coprono quasi tutto il corpo, e con cappelli da spiaggia. Tuttavia, questa maschera viene indossata anche da chi è preoccupato per il rischio di contrarre malattie della pelle o di vedere comparire sul volto macchie dovute all’eccessiva esposizione al sole.
La protezione della pelle
E’ ormai risaputo che soprattutto le donne dell’Asia orientale preferiscono la pelle chiara e i prodotti per la protezione solare. “La preoccupazione principale che ho sono le potenziali malattie della pelle o lo sviluppo di macchie solari“, afferma la studentessa diciassettenne Li Xuyan.
E’ proprio la giovane infatti ad aver deciso di indossare, insieme a sua madre, maschere che le coprivano la maggior parte del viso, quando hanno visitato una zona turistica di Pechino.